Mariarosa aveva poco più di 70 anni, ma le difficoltà della vita l’avevano dolorosamente segnata. Ultimamente era ospitata in una casa-famiglia della Caritas. Dopo un’infanzia felice – di cui parlava volentieri, vantandosi anche delle proprie capacità di pastora di un gregge di pecore – aveva sperimentato periodi molto meno felici, di povertà e di abbandono; ma ne parlava poco.
Mariarosa è morta qualche mese fa. Durante il suo funerale il cappellano ha letto qualche riga trovata alla fine del suo quaderno di memorie, un quaderno da lei scritto e per lo più dettato agli operatori della Caritas con cui era in amicizia:
“Adesso sto bene, ci sono persone che mi vogliono bene e che si prendono cura di me. Ho molto tempo per poter ripensare alla mia vita. Ci sono tante domande per le quali non trovo una risposta, ma questo non importa. Accetto la mia vita, in tutto quello che mi ha dato e in tutto quello che non mi ha dato°.
Una lezione di sapienza, offerta da Mariarosa a una società che a volte fatica a trovare il senso della vita.