Il territorio, densamente popolato, ha sperimentato un silenzio di morte… Le industrie che funzionavano ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, hanno fermato ogni genere di attività; metro, treni ed autobus che aiutavano le persone a raggiungere le loro destinazioni sono rimasti fermi nei loro depositi. Parchi, centri commerciali, cinema e teatri, centri di intrattenimento, sono rimasti chiusi. Silenzio ovunque ed ognuno in uno stato mentale di timore, ansietà, impotenza e irrequietezza in un riposo e in un silenzio forzato.
Nondimeno, questo inedito modo di vita causato dal rapido diffondersi del virus e dal conseguente lockdown ha anche un lato per svariati aspetti positivo. Gli esseri umani completamente assorbiti dal mondo materialista e consumistico con la pretesa di una signoria su tutto, hanno iniziato a riconoscere gradualmente le loro inadeguatezze, incapacità e la loro impotenza, e quindi hanno cominciato a rivolgere lo sguardo verso "dove verrà l'aiuto", al Divino, all’Unico potente, rivolgendosi a Lui nella fiducia per un aiuto nel momento della desolazione. Quanto è vera l'affermazione: "i nostri cuori sono irrequieti finché non trovano riposo in Lui"! Quindi, questo momento di desolazione ha risvegliato in tutti la vita spirituale dormiente. Quando i luoghi di culto sono stati chiusi, le famiglie si sono sintonizzate nei templi dove Dio è lieto di abitare: le famiglie cattoliche sono diventate piccole chiese domestiche con spirito di preghiera e devozione.I giovani genitori super impegnati, che non avevano tempo da trascorrere con figli e genitori anziani, costretti a stare al chiuso hanno iniziato a sperimentare il calore della vita familiare, dello stare insieme, riscoprendo lo spirito familiare, l'unità, l'interesse reciproco e la collaborazione, imparando così nuovamente la bellezza e la santità della vita familiare.
Così, in un certo modo, questo periodo di lockdown ha aiutato ciascuno a riconoscere la propria creaturalità di fronte al Creatore onnipotente.
Tuttavia questa pandemia ha colpito duramente l'uomo comune, i salariati giornalieri e i migranti che hanno sofferto per la mancanza perfino delle cose necessarie alla mera sussistenza.
Ma, come dice il proverbio, "Quando si chiude una porta, Dio ne aprirà un'altra" e "Ogni nuvola scura ha un rivestimento d'argento", la Chiesa cattolica di Mumbai, sotto la guida del cardinale, si è dimostrata all’altezza del momento nell’affrontare le sfide della vita. Molti volontari come buoni samaritani si sono fatti avanti prestando il loro generoso servizio e aiuto.
* Le porte delle parrocchie sono state aperte per distribuire i beni di prima necessità.
* Molte ONG hanno aperto le braccia per soddisfare le esigenze dei poveri.
* Famosi attori cinematografici hanno prestato la loro cooperazione ai nostri migranti per aiutarli a tornare a casa sani e salvi.
* Scuole e college, chiusi a causa della pandemia, hanno dato il benvenuto ai migranti senzatetto offrendo loro un rifugio.
* La brusca interruzione della scuola in presenza ha creato molto caos tra studenti e genitori. Per aiutare gli alunni, gli insegnanti hanno fatto uso della tecnologia per continuare il programma scolastico.
Come tutto ciò è potuto accadere in questa situazione pericolosa?La risposta è ... la voce divina ha risuonato nelle orecchie di tutte queste brave persone: "Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero un senzatetto e mi avete dato riparo ..."Sebbene non abbiamo Madre Teresa di Calcutta, abbiamo potuto vedere molte MADRE THERESA che si sono fatte avanti per offrire i loro servizi e raggiungere le persone, specialmente i più poveri tra i poveri.
Tanto di cappello a tutte queste persone. Che Dio li ricolmi delle sue benedizioni e dia loro la salute della mente e del corpo per servire ancora meglio l'umanità bisognosa.
Helen