La vivace città di Mumbai è una delle più grandi città metropolitane dell’India in cui la maggior parte degli abitanti è costituita da migranti, arrivati in cerca di un impiego. La vita di questa città si è fermata nella metà di marzo 2020 a causa del coronavirus. L’allerta precoce degli ufficiali governativi ha aiutato ad essere più attenti, per stare al sicuro e seguire le norme di distanziamento sociale.
Il territorio, densamente popolato, ha sperimentato un silenzio di morte… Le industrie che funzionavano ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, hanno fermato ogni genere di attività; metro, treni ed autobus che aiutavano le persone a raggiungere le loro destinazioni sono rimasti fermi nei loro depositi. Parchi, centri commerciali, cinema e teatri, centri di intrattenimento, sono rimasti chiusi. Silenzio ovunque ed ognuno in uno stato mentale di timore, ansietà, impotenza e irrequietezza in un riposo e in un silenzio forzato.
Nondimeno, questo inedito modo di vita causato dal rapido diffondersi del virus e dal conseguente lockdown ha anche un lato per svariati aspetti positivo. Gli esseri umani completamente assorbiti dal mondo materialista e consumistico con la pretesa di una signoria su tutto, hanno iniziato a riconoscere gradualmente le loro inadeguatezze, incapacità e la loro impotenza, e quindi hanno cominciato a rivolgere lo sguardo verso "dove verrà l'aiuto", al Divino, all’Unico potente, rivolgendosi a Lui nella fiducia per un aiuto nel momento della desolazione. Quanto è vera l'affermazione: "i nostri cuori sono irrequieti finché non trovano riposo in Lui"! Quindi, questo momento di desolazione ha risvegliato in tutti la vita spirituale dormiente. Quando i luoghi di culto sono stati chiusi, le famiglie si sono sintonizzate nei templi dove Dio è lieto di abitare: le famiglie cattoliche sono diventate piccole chiese domestiche con spirito di preghiera e devozione.I giovani genitori super impegnati, che non avevano tempo da trascorrere con figli e genitori anziani, costretti a stare al chiuso hanno iniziato a sperimentare il calore della vita familiare, dello stare insieme, riscoprendo lo spirito familiare, l'unità, l'interesse reciproco e la collaborazione, imparando così nuovamente la bellezza e la santità della vita familiare.
Così, in un certo modo, questo periodo di lockdown ha aiutato ciascuno a riconoscere la propria creaturalità di fronte al Creatore onnipotente.
Tuttavia questa pandemia ha colpito duramente l'uomo comune, i salariati giornalieri e i migranti che hanno sofferto per la mancanza perfino delle cose necessarie alla mera sussistenza.
Ma, come dice il proverbio, "Quando si chiude una porta, Dio ne aprirà un'altra" e "Ogni nuvola scura ha un rivestimento d'argento", la Chiesa cattolica di Mumbai, sotto la guida del cardinale, si è dimostrata all’altezza del momento nell’affrontare le sfide della vita. Molti volontari come buoni samaritani si sono fatti avanti prestando il loro generoso servizio e aiuto.
* Le porte delle parrocchie sono state aperte per distribuire i beni di prima necessità.
* Molte ONG hanno aperto le braccia per soddisfare le esigenze dei poveri.
* Famosi attori cinematografici hanno prestato la loro cooperazione ai nostri migranti per aiutarli a tornare a casa sani e salvi.
* Scuole e college, chiusi a causa della pandemia, hanno dato il benvenuto ai migranti senzatetto offrendo loro un rifugio.
* La brusca interruzione della scuola in presenza ha creato molto caos tra studenti e genitori. Per aiutare gli alunni, gli insegnanti hanno fatto uso della tecnologia per continuare il programma scolastico.
Come tutto ciò è potuto accadere in questa situazione pericolosa?La risposta è ... la voce divina ha risuonato nelle orecchie di tutte queste brave persone: "Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero un senzatetto e mi avete dato riparo ..."Sebbene non abbiamo Madre Teresa di Calcutta, abbiamo potuto vedere molte MADRE THERESA che si sono fatte avanti per offrire i loro servizi e raggiungere le persone, specialmente i più poveri tra i poveri.
Tanto di cappello a tutte queste persone. Che Dio li ricolmi delle sue benedizioni e dia loro la salute della mente e del corpo per servire ancora meglio l'umanità bisognosa.
Helen
Il territorio, densamente popolato, ha sperimentato un silenzio di morte… Le industrie che funzionavano ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette, hanno fermato ogni genere di attività; metro, treni ed autobus che aiutavano le persone a raggiungere le loro destinazioni sono rimasti fermi nei loro depositi. Parchi, centri commerciali, cinema e teatri, centri di intrattenimento, sono rimasti chiusi. Silenzio ovunque ed ognuno in uno stato mentale di timore, ansietà, impotenza e irrequietezza in un riposo e in un silenzio forzato.
Nondimeno, questo inedito modo di vita causato dal rapido diffondersi del virus e dal conseguente lockdown ha anche un lato per svariati aspetti positivo. Gli esseri umani completamente assorbiti dal mondo materialista e consumistico con la pretesa di una signoria su tutto, hanno iniziato a riconoscere gradualmente le loro inadeguatezze, incapacità e la loro impotenza, e quindi hanno cominciato a rivolgere lo sguardo verso "dove verrà l'aiuto", al Divino, all’Unico potente, rivolgendosi a Lui nella fiducia per un aiuto nel momento della desolazione. Quanto è vera l'affermazione: "i nostri cuori sono irrequieti finché non trovano riposo in Lui"! Quindi, questo momento di desolazione ha risvegliato in tutti la vita spirituale dormiente. Quando i luoghi di culto sono stati chiusi, le famiglie si sono sintonizzate nei templi dove Dio è lieto di abitare: le famiglie cattoliche sono diventate piccole chiese domestiche con spirito di preghiera e devozione.I giovani genitori super impegnati, che non avevano tempo da trascorrere con figli e genitori anziani, costretti a stare al chiuso hanno iniziato a sperimentare il calore della vita familiare, dello stare insieme, riscoprendo lo spirito familiare, l'unità, l'interesse reciproco e la collaborazione, imparando così nuovamente la bellezza e la santità della vita familiare.
Così, in un certo modo, questo periodo di lockdown ha aiutato ciascuno a riconoscere la propria creaturalità di fronte al Creatore onnipotente.
Tuttavia questa pandemia ha colpito duramente l'uomo comune, i salariati giornalieri e i migranti che hanno sofferto per la mancanza perfino delle cose necessarie alla mera sussistenza.
Ma, come dice il proverbio, "Quando si chiude una porta, Dio ne aprirà un'altra" e "Ogni nuvola scura ha un rivestimento d'argento", la Chiesa cattolica di Mumbai, sotto la guida del cardinale, si è dimostrata all’altezza del momento nell’affrontare le sfide della vita. Molti volontari come buoni samaritani si sono fatti avanti prestando il loro generoso servizio e aiuto.
* Le porte delle parrocchie sono state aperte per distribuire i beni di prima necessità.
* Molte ONG hanno aperto le braccia per soddisfare le esigenze dei poveri.
* Famosi attori cinematografici hanno prestato la loro cooperazione ai nostri migranti per aiutarli a tornare a casa sani e salvi.
* Scuole e college, chiusi a causa della pandemia, hanno dato il benvenuto ai migranti senzatetto offrendo loro un rifugio.
* La brusca interruzione della scuola in presenza ha creato molto caos tra studenti e genitori. Per aiutare gli alunni, gli insegnanti hanno fatto uso della tecnologia per continuare il programma scolastico.
Come tutto ciò è potuto accadere in questa situazione pericolosa?La risposta è ... la voce divina ha risuonato nelle orecchie di tutte queste brave persone: "Avevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero un senzatetto e mi avete dato riparo ..."Sebbene non abbiamo Madre Teresa di Calcutta, abbiamo potuto vedere molte MADRE THERESA che si sono fatte avanti per offrire i loro servizi e raggiungere le persone, specialmente i più poveri tra i poveri.
Tanto di cappello a tutte queste persone. Che Dio li ricolmi delle sue benedizioni e dia loro la salute della mente e del corpo per servire ancora meglio l'umanità bisognosa.
Helen